Autostima: la lente con cui osserviamo il mondo

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Immaginate che durante la notte qualcuno vi metta degli occhiali da sole senza che ve ne rendiate conto. Vi svegliate al mattino e fuori il cielo sembra cupo e buio e, di conseguenza, pensate che avrete bisogno di vestirvi in modo pesante.

Dopodiché andate in bagno, vi guardate allo specchio e vi rendete conto che state indossando degli occhiali da sole…quindi ve li togliete. Tutto appare – di conseguenza – abbastanza diverso: fuori c’è il sole e voi realizzate che non ci sarà bisogno di indossare vestiti così caldi.

E’ lo stesso per le persone con bassa autostima: esse osservano il mondo da una prospettiva eccessivamente negativa, focalizzandosi sugli aspetti negativi di qualsiasi cosa, sul “mezzo vuoto”, in modo pessimistico. Ma il loro modo di guardare il mondo è distorto, come se stessero indossando degli occhiali da sole scuri senza esserne consapevoli. Insomma, la vita non è come la vedono.

Riuscirò a raggiungere i miei obiettivi? Avrò le qualità necessarie per affrontare quella situazione? In caso di fallimento, sarò in grado di gestirlo?
Quante volte ci siamo fatti queste domande? E quanto spesso non riusciamo a trovare delle risposte funzionali e positive? 

L’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso è detto autostima. L’autostima può essere considerata il prodotto che scaturisce dalle relazioni interpersonali, che si struttura durante il corso della vita attraverso una valutazione riflessa di ciò che gli altri pensano di noi. 

In questo processo di costruzione continua hanno una certa influenza sia i fattori interiori, sia i continui confronti che l’individuo, più o meno consapevolmente, fa con l’ambiente in cui vive. 

Ma come si costruisce questa autovalutazione? Solitamente tendiamo ad autodefinirci sulla base delle opinioni delle persone per noi significative, in particolare i genitori. Se diciamo a un bambino “Sei stupido!” intacchiamo la sua autostima poiché il giudizio negativo ricade sulla sua persona. Se invece, ci limitiamo a dire “Hai fatto una cosa stupida” il giudizio ricade sull’azione senza gravare sulla percezione che il bambino ha e avrà di se stesso. 

Oltre a questo “specchio sociale” è, inoltre, fondamentale il processo di autosservazione attraverso il quale il soggetto individua e riconosce le differenze tra se stesso e le altre persone. 

Le persone con un’autostima alta sono maggiormente perseveranti nel raggiungere uno scopo che si sono prefissati e sono più propense a impegnarsi in nuove sfide. 

Al contrario, una bassa autostima può innescare un basso entusiasmo che porta la persona ad arrendersi molto più facilmente di fronte alle difficoltà, soprattutto se gli individui attorno danno giudizi negativi e contrari a ciò che essa pensa. 

Nonostante questo costrutto poggi le sue basi nel periodo infantile, in cui il bambino si identifica con i feedback che gli altri significativi offrono, l’autostima può essere costantemente e continuamente implementata attraverso il riconoscimento di quelle risorse e qualità che spesso, seppur presenti, vengono poco considerate a causa di una maggiore focalizzazione sui difetti e sugli aspetti negativi.

Inoltre, per modificare la valutazione negativa o poco veritiera che il soggetto ha di sé, è necessario gradualmente lavorare sui pensieri negativi e spesso irrealistici che sono alla base di una bassa autostima: insomma, bisogna cercare di spolverare quel forziere che è il nostro valore personale!

Ma “come pensa” solitamente chi ha una bassa autostima?  Si può tendere alla minimizzazione, che consente di ridimensionare la portata positiva di un evento; alla massimizzazione, che, al contrario della precedente, contribuisce a implementare gli effetti negativi di una singola azione svolta; alla personalizzazione, che concede alla persona di sentirsi colpevole per gli eventi negativi accaduti. 

In conclusione, poiché la percezione di noi stessi e del mondo può essere paragonata a una lente che modifica, distorce e amplifica tutto, è importante imparare a riconoscere i filtri di questa lente per evitare che tali distorsioni ci facciano vivere infelici e insoddisfatti. 

Chi ha una bassa autostima può aver bisogno di aiuto e sostegno per riconoscere questa distorsione nel modo in cui si filtrano informazioni su se stessi e sul mondo e per superarla, così da poter vedere le cose come sono davvero: non sempre così cupe e richiedenti un maglione.